Castello Ursino; Il maniero dei misteri

Il maniero venne fondato da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Durante i Vespri siciliani fu anche sede del parlamento e, in seguito, diventò la residenza dei sovrani aragonesi fra cui Federico III. Oggi è sede del Museo civico di Catania. Il castello fu anche adibito a carcere.

Non avendo locali idonei, le grandi sale del piano terra furono suddivise da nuovi muri e solai. Si crearono così delle piccolissime celle. Qui i prigionieri stavano al buio. Queste cellette pare fossero anche popolate da topi, scorpioni e tarantole. Un incubo. E di quei giorni dannati sono rimaste delle testimonianze scritte: chiunque visita il castello può venirne a contatto.

Sono centinaia i graffiti presenti sui muri e gli stipiti di porte e finestre. «Miseru cu troppu ama e troppu cridi» è una delle frasi più emblematiche che si trova all’interno del castello. Ma non ci sono solo frasi o numeri (tantissime le date). Ci sono anche simboli come i nodi di Salomone.



 IL MISTERO

Bene, in questo spazio, si sono da sempre tramandati racconti di apparizioni e strani movimenti. C’è chi sostiene che sono soprattutto coloro che lavorano all’interno del castello ad essere testimoni di queste manifestazioni: dalle porte che all’improvviso si aprono alle urla di uomini e donne…

Avvertibili soprattutto nelle ore notturne, tali fenomeni si caratterizzano in lamentirumori anomalioggetti che si spostanopiantiapparizionivisioni eteree e zone in cui, senza alcuna spiegazione plausibile, la temperatura diviene più fredda. Alcuni testimoni (prevalentemente i custodi della struttura) riferiscono di porte che si aprono e si chiudono spontaneamente, luci che si accendono e spengono da sole, dispositivi elettronici che manifestano inspiegabili anomalie ed agiscono senza controllo.

 


Inoltre, taluni visitatori che transitano per le stanze o percorrono i corridoi, affermano di avvertire la sensazione di sentirsi quasi bloccati ed incapaci di muoversi, come se qualche entità invisibile li stesse bloccando.

Gli abitanti della zona sono certi che il Castello Ursino sia infestato da fantasmi, dalle anime in pena dei numerosi prigionieri che ivi trovarono la morte per le insostenibili condizioni di reclusione. Altra interessante leggenda riguarda le stanze superiori della fortificazione. In quest’area sarebbero apparse figure eteree, in particolare quella del fantasma di un bambino visto volteggiare nella parte più alta del castello.



 A rendere più interessate il mistero, vi sono alcune fotografie che ritraggono figure fantasmagoriche, femminili, maschile e talvolta animalesche.

Un’ultima considerazione va dedicata ad una stupenda opera artistica custodita nel Castello. Si tratta della “Testa di Ofelia Pazza“, dipinta da Michele Rapisardi nel 1865. Molti di coloro che osservano l’opera giurano di avvertire una sensazione di spiacevole turbamento, come se “Ofelia” li fissi con sguardo severo e reale, insinuandosi in profondità e nei loro pensieri.





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