Storia di " U Liotru" simbolo della città di Catania

 



U Liotru è l’elemento principale della Fontana dell’Elefante, un’opera monumentale collocata al centro di Piazza Duomo a Catania, che non puoi non fermarti ad ammirare. Si tratta di una scultura in basalto nero, che raffigura un elefante e che è considerato l’emblema della città.

Sulla schiena dell’animale si trova un obelisco che, probabilmente, è arrivato da Syene a Catania durante le crociate. È decorato da figure in stile egizio che non costituiscono una scrittura geroglifica di senso compiuto. Sulla parte più alta dell’obelisco puoi osservare: un globo circondato da una corona di una foglia di palma (che rappresenta il martirio di Agata, la Santa Patrona della città) e di un ramo di gigli (che rappresenta la purezza), una tavoletta metallica che riporta un’iscrizione dedicata a Sant’Agata (MSSHDPL, ovvero Mente sana e sincera, per l’onore di Dio e per la liberazione della sua patria) e una croce.

BREVE STORIA DEL LIOTRO

‘U Liotru’ è una statua di pietra lavica di raffigurante un elefante nano.
Sembra che, in un tempo molto lontano, in Sicilia fossero presenti elefanti nani. Una leggenda narra che fu un elefante a scacciare dall’attuale Catania tutti gli animali pericolosi, permettendo, così, che potesse essere abitata. U Liotru, quindi, sarebbe stato scolpito in segno di riconoscenza verso quell’eroico elefante.

LE ORIGINI

Non esisterebbero fonti storiche sull'origine della statua, tuttavia non mancano le leggende attorno ad essa.
Il geografo arabo Idrisi, vissuto tra l’XI e il XII secolo, sosteneva che la statua fosse stata realizzata durante la dominazione cartaginese. i catanesi consideravano l’elefante una statua magica in grado di proteggere la città dalle eruzioni dell’Etna.


In epoca romana (I sec. d.C.) questa statua era posta nell’arena del 'circo massimo' (oggi tra il faro Biscari ed il castello Ursino).
In epoca Bizantina (VIII sec. d.C.) il Maligno rende magico questo elefante per permettere al mago Eliodoro (mancato Vescovo di Catania) di librarsi in volo : il nome “liotru” deriva proprio dalla traslitterazione dialettale di 'Eliodoro'. Il vescovo Leone II 'il taumaturgo' , dopo avere ucciso Eliodoro trascinandolo con se dentro una fornace accesa , fa spostare la statua dell’elefante fuori le mura cittadine, oltre la porta di Jaci, perché simbolo del Maligno.
Nel IX sec. d.C. gli arabi chiamano Catania 'Balad-el-fil' o 'Medinat-el-fil' ed entrambi questi vocaboli arabi si possono tradurre come 'Città dell’elefante'.
Nel 1239 Federico II di Svevia eleva Catania da città ‘vescovile’ (che aveva per simbolo San Giorgio) a città ‘demaniale’ ed inserisce il liotru nello stemma cittadino. In questa occasione i monaci benedettini dell’Ecclesia Munita riportano questa statua dentro le mura cittadine e la posizionano sotto un arco vicino la Loggia del Senato (oggi piazza Duomo).
Nel 1508, per fare spazio al nuovo palazzo dei Giurati, questo arco viene abbattuto e l’elefante viene spostato accanto alla nuova costruzione .
Il terremoto del 1693 fa cadere la statua dal basamento, danneggiando la proboscide e le zampe posteriori.

BREVE STORIA DELL'OBELISCO

Proprio come il 'liotro', anche l’obelisco (un unico blocco ottagonale di granito di Assuan , databile in epoca romana I sec. d.C.) era posto nell’arena del circo massimo. Sulle sue facce non sono incisi geroglifici ma figure ornamentali (gli dei Anubi, Api, Horus, Ra, una sfinge alata). L’obelisco è stato utilizzato anche come architrave di una porta del palazzo vescovile, ma i lavori di ampliamento del varco di questa porta (eseguiti nel 1620) lo resero inadatto a questa funzione. Per questo motivo fu smontato dal palazzo vescovile e posizionato vicino la Loggia senatoriale, dove rimase fino al 1735.



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